Presidente IBAR (Italian Board Airline Representatives)

  • Congratulazioni per la Sua nomina come Presidente dell’IBAR (l’associazione che raggruppa i rappresentati di oltre 100 vettori nazionali e internazionali che operano in Italia). Quale situazione trova nel trasporto aereo e cosa auspica si possa fare durante il suo mandato?

    Ringrazio per le congratulazioni. Il trasporto aereo oggi è un’industria in buona salute – lo testimoniano i 165 milioni di viaggiatori transitati nel 2016 dagli scali italianiè un’industria strategica per un paese a forte vocazione turistica e con una conformazione orografica alquanto complessa come l’Italia; ed è soprattutto un’industria che attraversa un rapidissima trasformazione. Come abbiamo detto, il volume dei passeggeri trasportati cresce mentre il numero dei dipendenti assunti direttamente dai vettori è in costante diminuzione. Ciò può essere un problema per i vettori di volta in volta interessati ai processi di ristrutturazione o per i loro dipendenti. Il dato fondamentale, però, è che il settore del trasporto aereo è nel suo complesso uno dei più grandi datori di lavoro: in Europa l’aviazione genera, direttamente ed indirettamente, quasi 12 milioni di posti di lavoro. È da notare che oggi solo uno ogni venti di questi lavoratori è alle dirette dipendenze dei vettori*.
    L’impegno della squadra IBAR sarà continuare ad assicurare il diritto alla mobilità, perseverando nella politica di contenimento dei costi che si traducono in vantaggi tangibili per la nostra clientela. L’auspicio è che le strategie adottate da altre parti importanti della filiera, per esempio dai gestori aeroportuali, non vanifichino i nostri sforzi.

  • Alla luce dell’attuale momento, quanto fatto da Enav sul contenimento delle tariffe, secondo lei, è un sufficiente “aiuto” per le compagnie aeree?

    Da almeno un decennio, le compagnie sono impegnate in una strenua riduzione dei costi. Accogliamo con compiacimento una misura che va in questa direzione,
    auspicando che in futuro il servizio di ATC in Europa possa ridurre ulteriormente i costi operativi derivanti da una frammentazione a nostro giudizio eccessiva.
  • L’Enac per i grandi scali e l’Autorità dei Trasporti per il resto del sistema aeroportuale nazionale. Una dualità non sempre semplice da gestire…

    La missione principale della nostra Associazione è il mantenimento di un dialogo fattivo e produttivo con Istituzioni ed Enti regolatori. Noi riteniamo che un libero
    mercato possa funzionare efficacemente solo in presenza di una forte regolazione che assicuri, per esempio, condizioni trasparenti e non discriminatorie per quanto riguarda l’accesso alle infrastrutture.
    L’Italia ha scelto di avere non uno, ma ben due regolatori: come è noto, la EU ha acceso un faro su questa decisione e attendiamo con curiosità l’esito dell’indagine in corso.
    Nel frattempo, naturalmente, assicuriamo la massima collaborazione a tutti gli Enti Istituzionali preposti al monitoraggio del nostro settore.

  • Dopo la crisi degli ultimi anni quale il futuro delle compagnie di “bandiera” e quale quello delle low cost ?

    Questa è la domanda che oggi si pongono tutti, anche gli stessi addetti ai lavori, senza trovare al momento una risposta inequivocabile.
    Ultimamente sta prendendo piede una corrente di pensiero, da me personalmente condivisa, che vede i due modelli di business non più contrapposti, ma anzi sempre più orientati a stabilire una qualche forma di collaborazione.
    Quali potranno essere le modalità di una tale collaborazione è ancora presto per dirlo, a me sembra quasi inevitabile visto che – almeno in Italia – vettori low-cost e compagnie tradizionali operano fianco a fianco nei maggiori hub aeroportuali del Paese. Ma questo è un altro discorso che potrebbe portarci molto lontano dal tema della conversazione di oggi.

  • *Aviation beyond borders (OCT16)FONTE
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