Guida Viaggi – 03 Marzo 2022

Un’attività globale

Luciano Neri, secretary general di Ibar (Italian Board of Airlines’ Representatives) ha spiegato a Guida Viaggi che “l’industria del trasporto aereo è per definizione un’attività globale e, soprattutto in Europa, ormai slegata dal concetto di nazionalità. Ciò è particolarmente vero per l’Italia, un Paese che nel decennio 2009-2019 ha registrato rilevanti incrementi nei volumi di traffico – ben superiori alla media Ue – anche in assenza di player nazionali con un forte presidio del mercato”.La priorità ora, secondo il segretario generale, è “riportare l’Italia, intesa come sistema Paese, il più rapidamente possibile agli indici di connettività ante-Covid. Dai dati che vediamo, Paesi come Francia e Spagna sono più avanti di noi nel recupero dei volumi di traffico”.

Il riassetto aeroportuale

Sul riassetto degli scali, Neri sottolinea che “la revisione del Piano Nazionale degli Aeroporti è nelle primissime posizioni dell’agenda del presidente di Enac. “Di Palma – aggiunge – è un profondo conoscitore del comparto, in tutte le sue declinazioni, e ha ben chiara la necessità di definire un piano che guardi in avanti nel tempo, con la dovuta attenzione alle nuove forme di mobilità e alla sostenibilità ambientale, come anche alla necessità di colmare il gap infrastrutturale in un settore di vitale importanza come il cargo aereo”. Nel corso di un recente incontro, tra l’altro, Enac ha informato sullo stato dell’arte  del piano “e, dal canto nostro – dichiara il rappresentante di Ibar –  abbiamo offerto la nostra massima collaborazione. In questo ambito il contributo delle associazioni dei vettori può essere utile ai decisori istituzionali e politici per comprendere le esigenze e i punti di vista di un’industria globalizzata e fortemente competitiva. Tutto ciò, naturalmente, nel pieno rispetto dei rispettivi ruoli e delle competenze”.

Le istanze di IBAR

Tra i nodi che l’associazione sta affrontando, “non è un mistero – riconosce Neri – che la sostenibilità economica non solo delle compagnie aeree, ma di tutta la filiera del trasporto aereo, sia stata fortemente compromessa dalla pandemia. Ora serve l’impegno di tutti per ripartire velocemente. In Italia vorremmo vedere una maggiore attenzione del governo nei confronti del trasporto aereo. I gestori aeroportuali lamentano la mancanza di sostegno pubblico e noi non vorremmo vederci costretti a ripianare le loro perdite con aumenti tariffari in questo momento del tutto insostenibili”.

Su una maggiore uniformità di regole e procedure aeree in seno all’Ue, il manager si dichiara piuttosto scettico: “Purtroppo sul tema dell’armonizzazione delle regole l’esperienza degli ultimi due anni non è stata positiva. In molte occasioni le raccomandazioni degli organismi comunitari e della stessa Commissione non hanno trovato riscontro nelle decisioni degli Stati membri. La diversità delle misure adottate e la complessità degli adempimenti hanno creato non solo grandi difficoltà agli operatori, ma hanno finito per scoraggiare la mobilità e comprimere oltremodo la domanda”.

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